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Carlotta Vagnoli collabora con vari periodici e programmi televisivi e utilizza le piattaforme social per parlare e educare sia sul linguaggio che sui vari approcci culturali che riguardano genere e violenza, tenendo anche seminari e lezioni nelle scuole sul tema del consenso e su come prevenire la violenza di genere. Nel 2021 ha pubblicato Poverine. Come non si racconta un femminicidio (Einaudi) e Maledetta sfortuna. Vedere, riconoscere e rifiutare la violenza di genere (Fabbri), libri che, sin dal titolo affrontano immediatamente il fortissimo retaggio societario e culturale nei confronti dell’argomento. Il primo spiega, appunto, come non si dovrebbe mai raccontare il femminicidio come fosse conseguenza di un incontrollabile, occasionale, raptus sentimentale, ecc.; il secondo mostra, basandosi su dati e notizie d’archivio, come si possa riconoscere e rifiutare la violenza di genere. Nel 2022 ha pubblicato Memoria delle mie puttane allegre, un libro che, prendendo spunto dai lavori di Garcia Márquez, racconta le esperienze di un mondo di provincia vissute a Marina di Castagneto Carducci, paese dove Vagnoli è cresciuta. Ha da poco terminato il suo ultimo libro, Animali notturni (Einaudi).
Vagnoli parla dei suoi interventi contro la violenza di genere e il mondo culturale che la fomenta, ma anche degli stereotipi che condizionano forma e modi con cui se ne parla nei media.